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Arriva da M-Sport l’arma 2017 di Ivan Ferrarotti: l’emiliano dal Ciocco su una Fiesta R5 gestita da Gima

Il pilota reggiano ed il team piemontese ancora insieme, stavolta uniti nel muovere i primi passi con la vettura in arrivo dalla struttura di Malcom Wilson (il boss di M-Sport a destra nella foto d'archivio). Programma da definire, si parte con le prime tre gare del CIR.

Un sogno chiamato Fiesta R5. Un sogno che si avvera, per Ivan Ferrarotti: il tre volte tricolore tra le due ruote motrici ha infatti definito da poco l’accordo con Gima per correre quest’anno su un esemplare della vettura di casa M-Sport gommata Michelin. Come preannunciato a fine gennaio, Ferrarotti probabilmente non disputerà l’intero CIR, ma sarà al via di diverse gare del campionato italiano.
Intanto, il pilota di Castelnovo Monti si gode il momento. In attesa di toccare con mano la neonata Fiesta - che proprio oggi ha lasciato la ‘sala parto’ di Cockermouth ed è stata affidata alle cure dello staff di Diego Parodi, che la sta ‘traghettando’ verso la sede Gima, dove approderà all’inizio della prossima settimana -, Ferrarotti gongola snocciolando quanto di nuovo è stato possibile mettere nero su bianco in questi ultimi giorni.

“Sono davvero felice ed emozionato – attacca Ivan -, perché concretizzo il sogno di una vita. E cioè quello di correre le gare più importanti del nostro Paese con una vettura una vettura da assoluto. Indipendentemente da quello che ne verrà fuori, come già detto, è una gioia sapere di poterci essere. Ad alimentare la mia felicità, c’è la consapevolezza di fare questo grande salto con Gima e Michelin; Gima, per me, è una famiglia: ci tenevo tantissimo a correre con loro. So che pure in Gima hanno fatto dei sacrifici per poter mettere in strada la Fiesta e sono consapevole che pure per loro è la prima volta con una macchina di classe R5. Ma è un gruppo nel quale ho la più assoluta fiducia e so che mi daranno sempre una macchina al top. Idem per quanto riguarda Michelin: lo scorso anno, pur se con una vettura del tutto diversa, s’è instaurato con loro un ottimo rapporto e proseguire in questo cammino mi infonde grande fiducia e serenità”.

Questi primi giorni di febbraio non hanno ancora permesso a Ferrarotti di definire in toto il programma agonistico. Niente che possa gettare ombre sul magic moment del reggiano: “Abbiamo un budget che, per ora, non ci consente di pianificare sino in fondo la stagione. Ma vorrei subito mettere in chiaro che va benissimo così e, anzi, non posso far altro che ringraziare all’infinito i miei partner che da anni mi affiancano e, a loro volta, quest’anno hanno fatto un ulteriore sforzo per riuscire a concretizzare questo sogno. Detto questo, l’idea è di correre quante più gare possibili del CIR ma, al momento, l’unica certezza sono i primi tre rally. Dopo il Targa Florio, decideremo come proseguire, ovvero se passare anche alle gare su terra o proseguire solo con quelle su asfalto. Inoltre, c’è l’Appennino Reggiano, la mia gara di casa, alla quale terrei molto a partecipare, per di più al volante di una vettura che, per allora, avrò imparato a conoscere bene. Con Movisport stiamo già lavorando per riuscire ad esserci…”.

Programmi ancora, in parte, sfumati. Ma le idee su come affrontare la stagione, quelle sono chiare, ancorché votate al ‘low profile’: “Correrò tenendo la testa ben attaccata alle spalle – ribadisce Ferrarotti -, avendo sempre ben presente che questo 2017 sarà un anno di apprendistato. Quindi, l’imperativo è imparare e, dunque, cercare di arrivare sempre al palco d’arrivo. Divertendomi. Poi vedremo come sarà andata e, magari, l’anno prossimo penseremo a porci qualche obiettivo più concreto”.

Ora, c’è da pensare alla Fiesta. Una ‘belva’ che trasmette al 36enne portacolori di Movisport emozioni contrastanti: “Sì, un po’ di soggezione l’avverto. So che quella che sta arrivando è una Fiesta di ultimissima generazione, con tutti gli aggiornamenti di quest’anno. Proprio la vettura che ho sempre sognato. Ma, d’altra parte, non vedo l’ora di poterla guidare, e quest’eccitazione supera tutto. Poi, una volta che mi ci troverò al volante, so bene che dovrò scoprire un nuovo mondo. Ma spero proprio di riuscire ad imparare ad usarla nel più breve tempo possibile. Se non altro, per potermi esprimere al meglio, ma senza mai pensare di andare a ‘fare il solletico’ ai big del CIR”.

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