Condividi su Facebook | | |

Conclusa a Reggio Emilia un'edizione da record del Terre di Canossa

COMUNICATO STAMPA

Primo l'equipaggio Vesco-Guerrini, secondi Passante-Pisciotta e terzi Houtkamp-Houtkamp.

Grande successo per la settima edizione del Terre di Canossa:

111 gli equipaggi al via, 14 le nazioni rappresentate, 27 le case automobilistiche e 30 le scuderie.
Un’edizione ‘rosa’, con il 33% di partecipanti donne, e ‘verde’, perché attenta all’ambiente.
Un edizione unica per i sorrisi di tutti i partecipanti che con il loro entusiasmo hanno reso il Terre di Canossa un evento memorabile.

Dal 20 al 23 Aprile 2017, fra le incantevoli strade di Emilia, Liguria e Toscana, si è svolta la VIIa edizione del ‘Terre di Canossa’, caratterizzata dall’inimitabile cocktail di sport, passione, turismo, cultura, enogastronomia e serate uniche, tutto nel rispetto dell’ambiente.
Un’imponente macchina organizzativa ha marciato per un anno con l’obiettivo di realizzare una manifestazione ai massimi livelli e i risultati sono stati sotto gli occhi di tutti: piazze gremite, partecipanti entusiasti e paesaggi incantevoli per 4 indimenticabili giorni di gara.

LA GARA E IL PODIO
Ben 90 prove hanno acceso la sfida tra i 111 equipaggi iscritti. Tutte prove di notevole difficoltà tecnica e di ogni tipologia: lunghe e corte, in linea e in autodromo, in salita e in discesa, alcune in curva e alcune nascoste, alcune veloci come quelle di Monte Marcello, altre panoramiche come al Monte Serra, altre ancora uniche e suggestive come sulle antiche Mura di Lucca.
Sfidanti o due trofei: Forte dei Marmi nell’anello di Piazza Marconi e Tricolore sul Ponte sud di Calatrava.
Le premiazioni hanno avuto come sempre luogo a Reggio Emilia, nella storica Sala del Tricolore, dove nel 1797 fu adottata la bandiera nazionale.

Sul terzo gradino del podio della classifica finale assoluta sale l’equipaggio 24, Houtkamp-Houtkamp, su Aston Martin 2 ltr. Speedmodel del 1937, il secondo posto va all’equipaggio, 8, Passanante-Pisciotta, su Fiat 508 C del 1937, mentre si aggiudica la vittoria l’equipaggio 6 Vesco-Guerrini su Fiat 508 S Balilla Sport del 1934, portando a casa due prestigiosi orologi Cuervo y Sobrinos “Robusto Cronometa”.
La classifica anteguerra incorona ancora una volta l’equipaggio 5 Vesco-Guerrini su FIAT 508 Balilla Sport del 1934.
La classifica Auto Moderne vede primo l’equipaggio 115, Zobele-Trentinaglia, su Ferrari 488 Spider 70esimo.
Prima Scuderia classificata Loro Piana Classic.

La Coppa delle Dame va all’equipaggio 45, Montalbano-Vagliani, su Fiat 1100-103 del 1955, che vince due splendidi orologi “Caramelo” della collezione femminile Cuervo y Sobrinos. La folta presenza straniera accende la sfida per le coppe internazionali.

Grande sfida anche per i due trofei riservati ai piloti non prioritari, caratteristici del Terre di Canossa: il Trofeo Forte dei Marmi, vinto dagli olandesi Houtkamp-Houtkamp, e il Trofeo Tricolore–Cuervo y Sobrinos che va all’equipaggio 80 Rossoni-Rossoni che si aggiudica due orologi “Robusto Manjuari” messi in palio da Cuervo y Sobrinos.
La classifica speciale per le prove di media vede vincitore l’equipaggio Giacoppo-Grillone.
Il premio Gare d’Epoca dedicato all’auto più elegante è invece stato assegnato alla Maserati 200S del 1956.

I NUMERI DEL TERRE DI CANOSSA
Quest’anno i numeri dell’evento sono da record:
• 111 gli equipaggi, che hanno fatto registrare il tutto esaurito all’evento prima della chiusura delle iscrizioni
• 14 le Nazioni rappresentate, tra cui molti Paesi Europei, ma anche Paesi lontani come Qatar, Stati Uniti, Russia, Argentina, Giappone, Australia,...
• 27 le case automobilistiche presenti
• 28 le vetture anteguerra in gara
• 90 le impegnative prove di regolarità, disseminate lungo i 640km del percorso: 89 prove a cronometro e 1 prova di media
• 2 i Trofei riservati ai Piloti ‘non prioritari’
• 300 le persone coinvolte a vario titolo nella gestione della gara: dai soci della Scuderia Tricolore allo staff organizzativo di Canossa Events, al personale sportivo, cronometristi, fotografi, agenti della Polizia Stradale,…
• 4 gli splendidi orologi messi in palio da Cuervo y Sobrinos.

LA VII EDIZIONE...
Città d’arte, paesaggi meravigliosi, antichi castelli, dolci colline e impegnativi passi di montagna fanno da scenario ad un evento tra i più importanti nel panorama internazionale per auto storiche. La gara si è svolta su un percorso di circa 640 km e ha visto gli equipaggi sfidarsi su 90 impegnative prove. Il Terre di Canossa non è però solo gara, ma è soprattutto una combinazione vincente di auto meravigliose e di gentlemen drivers che arrivano da tutto il mondo per questa opportunità unica di vivere l’Italia in un modo speciale combinando l’adrenalina della competizione con il piacere della buona cucina italiana e della scoperta dei territori attraversati dal percorso.

La fatica della guida è infatti stata magistralmente intervallata da momenti conviviali. L'organizzazione quest’anno ha dovuto fare più di uno strappo alla regola dei 100 equipaggi, per accontentare qualcuna in più delle tantissime richieste di partecipazione giunte.
Alle 111 auto storiche si aggiungono anche 7 Ferrari moderne, guidate da una splendida "488 Spider 70esimo", unico esemplare di una delle 70 livree speciali realizzate dalla Casa di Maranello in occasione del 70° anniversario. Una bella contrapposizione con l'auto più vecchia in gara: una Bentley del 1923 dell'equipaggio inglese Collins/Steele. Sfileranno così per le strade 94 anni di storia dell'automobile.
In gara anche il Campione Italiano in carica, Andrea Vesco su Fiat 508S Balilla Sport, navigato come sempre dall'amico Andrea Guerini.

Nella competizione sono rappresentate trenta scuderie. Bergamo Corse la più numerosa, con ben 14 equipaggi al via, seguita dal team Loro Piana Classic con 8 equipaggi e dal team internazionale Amici Senza Frontiere con 7 equipaggi. Come di consueto i partecipanti si dividono equamente tra Italiani e stranieri, provenienti da tutta Europa e oltre.

UN’EDIZIONE ‘TECNOLOGICA’
Terre di Canossa è stato quest’anno un evento pilota per il progetto di rinnovo della piattaforma Racelink, la prima soluzione per il monitoraggio satellitare dedicata alle competizioni automobilistiche su strada, utilizzata nel corso degli anni dalle più importanti manifestazioni del settore e ancora oggi punto di riferimento.

"Mantenere una leadership tecnologica è per noi essenziale per offrire servizi sempre nuovi ai nostri clienti - afferma Luigi Orlandini, fondatore e CEO di Canossa Events - per questo abbiamo avviato un percorso di riprogettazione completa della piattaforma, che ancora una volta è concepita tenendo presenti soprattutto le esigenze dei tanti nostri clienti stranieri che vengono con le proprie belle auto a godere delle bellezze del nostro meraviglioso Paese. Altro importante aspetto sempre presente nei nostri obiettivi è la sicurezza: Racelink consente infatti alla nostra Centrale Operativa di monitorare continuamente la posizione delle auto partecipanti e dei mezzi di servizio, riducendo drasticamente i tempi di intervento e la precisione dei soccorsi in caso di necessità. E anche questa volta, come già anni fa, tutta la piattaforma sarà sviluppata da Italiani, in Italia". “La partnership con Canossa Events rappresenta un’importante opportunità di crescita per noi.” ha detto Antonio Calia, CEO di Manet. “Già da qualche tempo, infatti, eravamo alla ricerca di nuove sfide che mettessero in risalto la versatilità del nostro sistema.”

Startup, sicurezza, innovazione… temi di cui tanto si parla, per Canossa Events sono punti di forza, parte integrante del “DNA” aziendale.

UN’EDIZIONE ‘ROSA’
Un numero in particolare spicca su tutti: il 33% dei partecipanti sono donne, senza bisogno di ‘quote rosa’…. Terre di Canossa realizza infatti il sogno di essere allo stesso tempo una gara impegnativa e un’occasione di piacevole turismo, apprezzata sia dai più agguerriti piloti, sia da chi è in cerca di una vacanza un po’ speciale.

UN’EDIZIONE ‘VERDE’
Confermata l’attenzione all’ambiente da parte dell’organizzazione, che anche quest’anno ha adottato volontariamente il protocollo CarbonZero e compenserà completamente le emissioni residue di CO2 mediante piantumazione di nuovi alberi nell’Appennino Tosco-Emiliano. Il Terre di Canossa si riconferma l’unico evento del settore a ‘emissioni zero’.

I COMMENTI ‘A CALDO’
“Il Terre di Canossa si è ormai stabilmente affermato come un evento di riferimento tra le grandi gare di regolarità nel mondo e come un punto di ritrovo per gli appassionati del settore”, afferma Luigi Orlandini, presidente della Scuderia Tricolore e visionario fondatore di Canossa Events. “E’ un piacere sentire i partecipanti dire: -Ci rivediamo a Canossa!- (e sorride N.d.R.). Un successo dovuto soprattutto all’entusiasmo sincero dei partecipanti e alla passione dell’affiatato team che ogni anno, per 12 mesi, lavora sodo per costruire un evento sempre più bello. Siamo molto contenti della grande crescita del Terre di Canossa che già a dicembre registrava il 20% di iscrizioni in più rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda l’accoglienza, Terre di Canossa è certamente la punta di diamante nel calendario della regolarità. Il nostro obiettivo è offrire a chi partecipa una gara impegnativa sul piano tecnico, ma allo stesso tempo anche un’esperienza memorabile, capace di regalare emozioni anche nei momenti conviviali, studiando al meglio l’equilibrio tra i tempi della gara e quelli del relax. Ovviamente tutto questo è possibile grazie all’entusiasmo degli equipaggi, a un team unico e al coinvolgimento di partner d'eccellenza come Cuervo y Sobrinos. Ingredienti questi che, ogni anno, rendono speciale il Terre di Canossa”.

Il Presidente Luigi Orlandini, a nome di tutta l’organizzazione, ringrazia inoltre di cuore tutti coloro che hanno reso possibile il successo dell’evento: in primo luogo i partecipanti, e poi tutte le città che hanno ospitato il passaggio della manifestazione, gli Ufficiali di Gara della CSAI, e tutti i collaboratori, senza il cui supporto tutto questo non sarebbe stato possibile.

Un ringraziamento speciale al Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, che ha aperto le porte di palazzo Ducale a Parma per per la serata di gala dell’edizione 2017.

Un ringraziamento infine alla Polizia Stradale, il cui prezioso supporto è stato riconosciuto anche dai partecipanti che durante le premiazioni hanno accolto gli agenti della scorta con una standing ovation interminabile.

Un progetto di grande respiro internazionale, reso possibile anche dal fondamentale contributo degli sponsor, in particolare Cuervo y Sobrinos.

“Ho sempre apprezzato anche come partecipante l’organizzazione di Terre di Canossa che riconosco come una delle migliori gare di regolarità di auto storiche che si stanno verificando in Italia” - dichiara Marzio Villa, Patron di Cuervo y Sobrinos – “Per questo ho considerato opportuno per la celebrazione del 135° anniversario della mia azienda Cuervo y Sobrinos partecipare come main sponsor e come momento di unione di numerosi concessionari della marca nel mondo. Penso che questa sia una ottima occasione che unisce ancora una volta la nostra specialità orologiaia con il mondo classico delle auto d’epoca, così vicino a noi nell’esaltare la qualità, la manifattura, l’immagine e i sogni indimenticabili che attraverso tutto questo si alimentano”.

IL PERCORSO E IL PROGRAMMA
La lunga opera di ricerca e le tante ricognizioni hanno portato a tracciare un percorso come sempre nuovo e vario, lungo strade panoramiche e ogni paesaggio tipico dell'Italia, dalla pianura fino al mare, attraverso verdi colline e spettacolari montagne.
La bellezza dell’Italia è infatti lo scenario che tradizionalmente accompagna le splendide ‘opere d’arte a quattro ruote’ del Gran Premio Terre di Canossa. Molto apprezzati la partenza da Parma e i passaggi in Piazza dei Cavalieri a Pisa, sulle cinquecentesche Mura di Lucca e in Piazza del Duomo a Pietrasanta.

Indimenticabile poi la lunga sfilata sulle antiche Mura di Lucca.
Spettacolari l’arrivo a Portovenere, l’antico borgo di Lerici e le strade del Golfo dei Poeti, i passi appenninici del Cento Croci e delle Pradarena e l’attraversamento delle Alpi Apuane. Memorabile anche la Serata di Gala che si è tenuta nella cornice mozzafiato di palazzo Ducale a Parma.

IL RESOCONTO GIORNO PER GIORNO

Giovedì 20 aprile: l’accoglienza e la serata di gala
Circondati dal bello che solo certa zone d’Italia sanno offrire, la settima edizione del Gran Premio Terre di Canosa si è aperta con la serata di gala nella spettacolare cornice di palazzo Ducale a Parma. Il Palazzo, costruito nel 1561, divenne residenza della Duchessa Maria Luigia d’Austria. La prestigiosa struttura è oggi sede del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri. La cena, come da tradizione, è stata firmata dal grande chef Massimo Spigaroli, premiato con la Stella Michelin. Ad accogliere gli oltre 200 partecipanti, il maestoso ingresso con scalone e le grandiose sale del palazzo, l’inno di Mameli suonato da un quartetto d’archi ed il benvenuto ufficiale del presidente della Scuderia Tricolore Lugi Orlandini e delle tante autorità presenti in sala.

Venerdì 21 aprile, prima tappa: Parma, Portovenere, Lerici e Bocca di Magra
Le auto, già tutte punzonate, si schierano e partono dal Parco Ducale, cuore di Parma, scortate come sempre dai centauri della polizia stradale. Un primo gruppo di prove in pista nell’Autodromo Riccardo Paletti di Varano e poi via verso le prime salite che portano gli equipaggi al cospetto del Castello di Bardi, per arrivare alla sosta con “amor” organizzata nel centro di Borgo Val di Taro. Sfidanti le numerose prove a cronometro, in uno scenario reso ancora più affascinante dal magnifico anticipo di primavera. Attraverso il panoramico Passo di Cento Croci, gli equipaggi arrivano al mare di La Spezia. Un suggestivo scorcio del Golfo dei Poeti accoglie i concorrenti che giungono nell’incantevole Borgo di Portovenere per il pranzo servito al cospetto della sagoma dell’Isola Palmaria. Sullo sfondo i profili delle stupende auto storiche in esposizione al pubblico che si bea di tale spettacolo.

Una corsa a Lerici per un momento di relax in una delle più belle “cartoline” del nostro paese e poi via verso l’ultimo gruppo di prove della giornata sulla strada di Monte Marcello fino a Punta Bianca, per poi proseguire verso il borgo di Ameglia e Bocca di Magra.

Sabato 22 aprile, seconda tappa: Forte dei Marmi, Pisa, Lucca e Pietrasanta
Da Forte dei Marmi, la città di mare preferita da Gabriele D’Annunzio, ha preso il via la seconda giornata.
Macchine ed equipaggi si sono schierati sul lungomare per poi partire in direzione Pisa e giungere nella suggestiva Piazza dei Cavalieri, sede della ‘Scuola Normale’. Uno sguardo alla Torre pendente, simbolo della città e poi via: la strada ha cominciato a salire in direzione del Monte Serra, regalando scorci suggestivi sulla pianura sottostante.
La parte competitiva della giornata è iniziata con l’impegnativa serie di prove concatenate ‘della Costanza’, per poi passare alle sfidanti prove del Monte Serra.
Un cielo primaverile ha accompagnato gli equipaggi fino al passaggio sulle antiche mura di Lucca, Patrimonio dell’UNESCO, solitamente chiuse al traffico, e trasformate in perfetto scenario per delle foto suggestive. Il meritato riposo nella suggestiva cornice del Real Collegio e poi via, verso il controllo timbro al cospetto della chiesa di San Michele.

Pietrasanta, resa famosa da Botero e per questo diventata la città degli artisti d’Italia, accoglie gli equipaggi del Terre di Canossa che schierano le auto in Piazza Duomo.

La giornata si conclude con le prove del Trofeo Forte dei Marmi, riservato agli equipaggi non prioritari ed assegnato al team con il tempo migliore sulle prove di Piazza Marconi. Le premiazioni durante l’imperdibile ‘beach party’ sulla spiaggia del Bambaissa.

Domenica 23 aprile, terza tappa: Forte dei Marmi, Alpi Apuane, Carpineti, Reggio Emilia
Partenza spettacolare della terza tappa dalla “passeggiata nel mare”, il pontile di Forte dei Marmi, aperto per l’occasione alle storiche vetture. Il percorso porta i concorrenti verso le Apuane, ritenute in passato montagne impervie e inaccessibili, e oggi lo scenario perfetto per questa gara ricca di competizioni.

Attraversando la galleria del Cipollaio dove il paesaggio si snoda tra le spettacolari cave di marmo, i concorrenti costeggiano il lago di Isola Santa e raggiungono il Passo di Pradarena, il più alto valico carrozzabile dell’Appennino Tosco Emiliano.
Il pranzo è a Carpineti, dove figuranti in costume medioevale accolgono gli equipaggi con la calda accoglienza emiliana, ricreando il clima e le emozioni dei tempi della Gran Contessa Matilde di Canossa. Una sinfonia di motori si snoda tra dorsali e pianori, impegnando i piloti sulle sfidanti prove speciali.

La parte finale del percorso è sui tre i Ponti di Calatrava, teatro dell’ultimo gruppo di prove e del “Trofeo Tricolore”, uno dei più ambiti della gara. L’arrivo è in Piazza della Vittoria a Reggio Emilia, al cospetto del Teatro Valli, in una piazza gremita per l’occasione, dove equipaggi e vetture vengono presentati al pubblico. Le premiazioni, come da tradizione, si svolgono nella Sala del Tricolore.

FONTE: UFFICIO STAMPA TERRE DI CANOSSA

Torna in alto

Questo sito usa i cookies per migliorare i servizi e l'esperienza dell'utente.

Se decidi di continuare la navigazione considereremo che stai accettando il loro utilizzo. Più info

OK